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Che colore ha il mondo?

di Lara Ricci

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31 ottobre 2009

Che occhi quella canocchia! L'Odontodactylus scyllarus è capace di vedere in dodici colori, contro i tre che usiamo noi (abbiamo fotorecettori sensibili solo a blu verde e rosso, comparazioni tra i segnali inviati da queste tre cellule danno la percezione degli altri colori). E non finisce qui: il variopinto crostaceo della barriera corallina australiana sa pure distinguere tra diverse forme di luce polarizzata.
Leggiamo su «Nature Photonics» che è l'animale con il più complesso sistema visivo finora noto alla scienza. Tanto che le performance "biologiche" della canocchia pavone superano di gran lunga le tecnologie umane, le lamine a quarto d'onda (che servono a ruotare il piano di polarizzazione della luce che li attraversa), fondamentali per cd e dvd. Queste funzionano bene solo a certe frequenze, mentre le cellule di cui sono provvisti i portentosi crostacei riescono a polarizzare la radiazione luminosa in modo quasi costante su tutto lo spettro elettromagnetico: dall'ultravioletto all'infrarosso. Nicholas Roberts, dell'università di Bristol, osserva che si tratta di un meccanismo di straordinaria bellezza: semplice e che richiede solo piccoli mutamenti nelle cellule fotorecettrici.
Cosa se ne facciano i crostacei di questi strabilianti giochi di luce è ancora da capire. Alcuni animali usano la visione polarizzata per scambiarsi ammiccamenti sessuali o per comunicazioni da tenere segrete ai predatori. Un'altra ipotesi è che serva per aumentare la chiarezza delle immagini sott'acqua e dunque a cacciare meglio. Chissà come vedono il mare le fotoniche canocchie... Se l'uomo si costruisse la stessa vista bionica, secondo voi il mondo sarebbe più colorato?

Conclusioni
Difficile immaginare il mondo visto con gli occhi di una canocchia. Come osserva il lettore Michele Rampana, ciò che percepiamo non è solo legato al tipo recettori, ma anche al loro numero e alla capacità di elaborazione del cervello che riceve i segnali.

Abbiamo chiesto a Nicholas Roberts di spiegarci meglio quali sono le differenze uomo-canocchia: negli uomini ci sono tre tipi di fotorecettori, i coni. Questi hanno differenti forme del pigmento visivo che li rendono sensibili a blu, verde o rosso. Le comparazioni tra i segnali che arrivano da queste cellule ci permettono di avere la percezione di tutti i colori.

Le canocchie, invece, hanno più classi di fotorecettori che sono sensibili a più colori e più "filtri per il colore" (pigmenti) che, messi assieme permettono ai prodigiosi questi crostacei di percepire ben dodici colori che vanno dall'ultravioletto al rosso.

In pratica la visione a 12 colori permetterebbe alle canocchie una migliore discriminazione spaziale. Ma cosa la visione polarizzata aggiunga a ciò non è ancora chiara, ed è il futuro campo di ricerca di Roberts.

Ci si può poi chiedere cosa possa aggiungere alla nostra vita una vista bionica, o più in generale un'aumentata percezione. Una domanda cui hanno cercato di rispondere splendide pagine di filosofia e letteratura.

La rubrica "La domanda" è diventata un blog, inviate i vostri commenti a http://lararicci.blog.ilsole24ore.com/

31 ottobre 2009
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